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Il Natale di Camera Civile di Bologna "A.Tabanelli" diventa gesto solidale
17/03/2013
Comunicato Stampa Nicola Marino, OUA:
”Serve un incontro urgente tra tutte le componenti dell’avvocatura e il ministro severino. Necessario il massimo impegno per favorire una soluzione unitaria che tuteli gli avvocati”.
Sul problema della modifica dei parametri dei compensi degli avvocati finalmente si intravede la possibilità di trovare adeguate soluzioni. Lunedì scorso l’Organismo Unitario dell’avvocatura (Oua), ha inviato una lettera al ministro della Giustizia Paola Severino in cui si chiedeva un immediato intervento su questo nodo. La risposta del Guardasigilli è di ieri e rimanda alla nuova legge forense, da qui la pronta presa di posizione del Cnf che mostra assoluta apertura alla possibilità che il ministero autonomamente vari un decreto correttivo. Per Nicola Marino, presidente dell’organismo di rappresentanza politica dell’avvocatura (Oua), assistiamo da alcuni giorni, «a diverse dichiarazioni del Cnf e del ministro Severino, anche sulla base della ferma presa di posizione dell’Oua, che ha chiesto ufficialmente di varare un decreto correttivo dei parametri dei compensi (proposta concordata a novembre), che consentono di poter affrontare la questione con una nota di speranza ». Per il presidente dell’Oua, «è primario tutelare gli avvocati. Non è una questione di interpretazione della legge forense o di rimpallo di responsabilità, ma di volontà politica». «Chiediamo al Cnf – conclude Marino - di impegnarsi insieme all’Oua, agli ordini e alle associazioni di categoria a favorire un’unitaria e rapida soluzione a un problema che colpisce economicamente e danneggia pesantemente l’avvocatura. Allo stesso tempo auspichiamo la fissazione urgente di un incontro tra il ministro Severino e tutte le componenti forensi: è opportuno sedersi attorno a un tavolo e dialogare per difendere la professione e per far approvare il decreto ministeriale correttivo, senza sovrapposizioni con l’iter, previsto dalla legge forense, e già avviato il 28 febbraio scorso dal Consiglio nazionale. Di fronte a una proposta unanime, il Guardasigilli non potrà che prenderne atto». Roma, 14 marzo 2013