CENA SOLIDALE C/O MENSA ANTONIANO ONLUS - SALA "LABORATORIO DEL PANE"
Il Natale di Camera Civile di Bologna "A.Tabanelli" diventa gesto solidale
05/07/2013
Il Presidente dell'Unione Nazionale Camere Civili Avv. Renzo Menoni
L’Avvocatura aveva accolto con favore la nomina a Ministro della Giustizia della dott. Annamaria Cancellieri, e nell’incontro, con tutte le sue componenti istituzionali ed associative, che si era tenuto lo scorso 27 maggio al Ministero della Giustizia, vi era stato un confronto cordiale ed aperto, a seguito del quale si era offerta piena e costruttiva collaborazione per risolvere i gravissimi problemi della giustizia, evidenziando, in quella sede, che tutti i provvedimenti assunti nell’ultimo ventennio, senza una preventiva consultazione e condivisione con Avvocatura e Magistratura, non solo non avevano dato i frutti sperati, ma anzi avevano comportato un ulteriore peggioramento dei tempi e del funzionamento della giustizia ed in particolare di quella civile.
Il Ministro aveva dichiarato di accogliere con piacere la disponibilità data e che ci sarebbero stati, a breve, successivi incontri e consultazioni, al fine di affrontare e risolvere le gravi problematiche che affliggono la giustizia.
Così purtroppo non è stato. Il giorno 15 giugno u.s. è stato approvato un decreto legge contenente una serie di misure (ancora una volta definite “urgenti”) sulla giustizia civile, ivi compresa la reintroduzione della mediazione obbligatoria, senza preventiva consultazione con Avvocatura e Magistratura. A fronte delle proteste dell’Avvocatura, è stato colto, nei giorni scorsi, un “fuori onda” in cui il Ministro afferma di essere disponibile a sentire gli avvocati “per toglierseli dai piedi”. L’espressione non solo dimostra carenza di rispetto e del senso delle istituzioni, in quanto la dott. Cancellieri riveste la carica di Ministro della Giustizia della Repubblica Italiana, ma conferma la mancanza di volontà di un serio e corretto confronto, nell’interesse esclusivo della giustizia. Ugualmente se non ancor più gravi sono le dichiarazione rese (questa volta non in un “fuori onda”, ma in un intervista ufficiale) dal Ministro Cancellieri che, parlando ieri alla Conferenza di Confindustria, ha accusato l’Avvocatura e le grandi lobby di impedire che l’Italia diventi un paese normale.
E ciò proprio nella sede della più grande e potente lobby italiana (Confindustria), che sembra, ormai da tempo, dettare l’agenda ai Governi, anche in tema di giustizia. L’Unione Nazionale delle Camere Civili chiede quindi che il Ministro della Giustizia si scusi pubblicamente delle gravi ed ingiuste dichiarazioni rese e che tutte le altre Rappresentanze istituzionali ed associative dell’Avvocatura sospendano ogni incontro con il Ministro, fino al momento in cui non saranno pervenute le scuse ed i chiarimenti richiesti.
L’interesse dell’Italia, in un momento difficile come il presente, è quello di creare un clima di leale e forte collaborazione e non già ingiustificate divisioni e contrapposizioni, che in passato hanno portato ad esiti ben noti, quali – non ultima – la dichiarazione di illegittimità costituzionale del precedente provvedimento di mediazione obbligatoria, assunto, anche in quel caso, in aperto contrasto con il parere dell’Avvocatura.